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L'Archivio privato di Italo Balbo all'Archivio Centrale

Il giorno 21 giugno u.s. ha avuto luogo, presso l’Archivio Centrale dello Stato, presenti, tra gli altri, l’Avvocato Paolo Balbo e la signora Paola, un interessante ed importantissimo evento, la famiglia Balbo ha consegnato all’Archivio Centrale l’intera raccolta documentale relativa al Maresciallo dell’Aria Italo Balbo, un fondo di grande rilevanza documentale per la Storia della Aviazione Italiana e Mondiale e dell’Italia negli anni che vanno da fine ottocento al 1940. Inseriamo, qui di seguito un esaustivo e puntuale articolo pubblicato, a firma, E. Moriconi, su “ Il Giornale d’Italia”.

 

Il figlio del Maresciallo dell'Aria, Paolo, consegna il carteggio di famiglia allo Stato

 

Una straordinaria documentazione che ora sarà catalogata e poi messa a disposizione degli studiosi

Si è svolta martedì scorso presso l'Archivio Centrale dello Stato di Roma la presentazione dell’Archivio di Italo Balbo  a seguito dell’acquisizione da parte dell’Archivio centrale dello Stato delle carte private di Italo Balbo, donate dal figlio Paolo. Un carteggio importante, che permetterà un’indagine ancora più approfondita delle vicende storiche dalla Prima Guerra mondiale alla nascita del Fascismo, dalla nascita del Ministero dell’Aeronautica alle trasvolate atlantiche fino al Governatorato italiano in Libia. Parliamo di trent'anni della nostra storia, dal 1911 al 1940 (anno in cui Italo Balbo morì tragicamente a Tobruk), che dopo un lungo lavoro archivistico e di catalogazione sarà possibile esaminare alla luce di questa importantissima documentazione che comprende " corrispondenza, relazioni e appunti, giornali, riviste, foto e pellicole che testimoniano i molteplici interessi e relazioni di una personalità poliedrica", dice lo stesso ACS, che aggiunge: "La documentazione dell’Archivio Balbo, non appena sarà resa fruibile al pubblico, renderà possibile approfondimenti e integrazioni delle carte istituzionali, già conservate dall’Istituto, tra cui quelle del Ministero dell’Africa Italiana, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Aeronautica e degli archivi fascisti". A fare un saluto introduttivo il Sovrintendente dell'Archivio Centrale dello Stato Eugenio Lo Sardo, che ha detto tra l'altro: "Ricordo un aspetto, un episodio che mi lega alla memoria di Balbo: un amico conserva in casa un piatto d'argento la cui cesellatura ricorda motivi africani. Probabilmente Balbo lo compro a tripodi, al centro c'è la sua firma, e questo amico è il figlio del dentista che aveva curato Italo Balbo, probabilmente Balbo lo omaggiò con quel piatto. Lo stesso dentista purtroppo che dovette riconoscere il corpo dell'aviatore caduto. L'amico è anche uno dei fondatori del pci quindi il rispetto della figura di Balbo prescinde dalla collocazione politica. Evidentemente parliamo di un uomo che si è fatto amare e stimare da personalità di diverso tipo".

A seguire ha portato il suo saluto il dottor Ravenna, che ha riferito il saluto del Ministero all'avvocato Paolo Balbo e alla signora Paola per questo atto di fiducia nei confronti del Ministero, "fiducia - ha detto - che compie nei confronti dello Stato affidandogli questo materiale, custodito proprio dall'avvocato Balbo con devozione filiale e alto senso civico". Ha parlato di questo Archivio come di "un archivio che è importante per l'Italia e che avrebbe potuto essere valorizzato fuori dall'Italia. Quante Università americane sarebbero state onorate di accoglierlo? Ebbene l'avvocato Balbo adesso compie questo atto di fiducia e lo Stato se ne fa carico assumendosi la responsabilità di curarlo e di metterlo a disposizione degli studiosi. In questo modo si può prendere conoscenza della figura di Italo balbo. Le questioni culturali - ha poi voluto sottolineare - sono fondate sull'imparzialità e sul rigore scientifico. L'impegno che ci assumiamo è quello di promuovere un ciclo di studi sul personaggio quando si sarà effettuato un primo lavoro di 'scavo' su questo Archivio. L'avvocato Balbo - ha detto ancora Ravenna - nella sua generosità ha donato al Comune di Ferrara la raccolta completa del quotidiano fondato da suo padre, nel quale si trova preziosissima la memoria di quei decenni. Il sindaco di Ferrara - ha quindi concluso - mi ha incaricato di esprimere ringraziamento all'avvocato Balbo e l'auspicio che in una sua prossima visita a Ferrara sia possibile un incontro".

 

Da prima della Grande Guerra allo schianto di Tobruk, una vita intensa, un talento poliedrico, un personaggio straordinario

Cinquantasette anni di storia

Lettere di Bottai, Gentile, Marconi; fotografie e scritti che immortalano momenti cruciali della nostra vicenda patria

Ha poi preso la parola Margherita Martelli: "Riordinare un archivio privato è sempre un'emozione grandissima - ha detto - e una opportunità come archivista. Indagare un archivio, studiarlo, è una cosa bellissima, ma presenta anche certe difficoltà perché parliamo di un archivio sterminato. È stato difficile scegliere i documenti da mostrare oggi, credo però che essi possano darvi almeno un'idea del materiale che abbiamo a disposizione. La documentazione va dal 1910 al 1967 e poi ci sono tutti gli studi successivi, 119 faldoni, migliaia di fogli. 120 volumi di rassegna stampa dedicata alle crociere aeree, per esempio. Anche prima della prima guerra mondiale Italo Balbo si interessa di molte cose, abbiamo anche la sua tesi di laurea, due medaglie d'oro e una di bronzo al valore. Era iscritto al partito mazziniano, c'è un manifestino del 1920 dedicato ad un suo comizio, c'è poi una lettera di Armando Lodolini, archiviata mazziniano, in cui si legge tra l'altro che il mazzinianesimo è padre del Fascismo. Altra parte di documentazione è tutto ciò che c'è stato prima della Marcia su Roma, ed è molto interessante. Poi ci sono eventi importantissimi della sua vita, materiale sulle crociere, foto, carteggio del periodo in cui diventa Ministro dell'Aeronautica il 12 settembre del 1929. Una lettera di Guglielmo Marconi è interessante perché Marconi sembra avere un rapporto molto intimo con Balbo. Ancora, c'è una cartolina con l'Elettra inviata a Balbo, e dalla corrispondenza emerge che sia la crociera del '30 che quella del '33 hanno avuto una grande importanza. Abbiamo testimonianza della valenza non solo tecnica ma anche sotto il punto di vista dell'Italia e degli italiani all'estero, Italo Balbo era molto vitale e intrattenne rapporti con molte realtà oltre i confini nazionali. C'è una lettera di Bottai, relativa a quando Balbo lascia il Ministero e sono molte le missive che esprimono sentimenti di dispiacere. E ancora, una lettera di Romeo Gallenga da Londra, una di Paolo Monelli del 25 gennaio 1934, su carta intestata della Gazzetta del Popolo, ancora una lettera di Ellery Stone. E poi Antoine de Saint Exupery, noto trasvolatore, che chiede di incontrare Balbo a Tripoli: è una lettera del 10 ottobre 1935. C'è una missiva di Giovanni gentile, del 29 luglio 1937, con nota a margine, su carta intestata dell'Enciclopedia Italiana. Una di Petrolini del 18 febbraio 1934".

Come si può vedere, molto diversificati sono i documenti giunti all'Archivio Centrale dello Stato dalle carte di famiglia, e in quantità notevole. Si tratta di un carteggio che costituirà presto oggetto di studio per storici, storiografi, studenti, scrittori, giornalisti e appassionati. "Balbo considera la Libia non come colonia ma come territorio nazionale", dice ancora Margherita Martelli mostrando una foto della visita di Mussolini e del Re in Libia. Quindi sullo schermo che con un powerpoint ci racconta questa straordinaria raccolta documentale appare una lettera di Gianni Caproni del 1940, "persona che gli fu vicinissima, un inventore, una persona che ha avuto un'amicizia e che ha costruito con lui molte evoluzioni in materia", racconta la Martelli. Caproni in questo scritto ringrazia Balbo per le felicitazioni espresse e gli riconosce di averlo guidato per lungo tempo. "Questo archivio è una scommessa - dice la studiosa -, perché è un archivio importante, complesso, in cui le serie sono assai complicate perché ogni lettera, ogni fascicolo è collegato ad altro. C'è una sterminata documentazione. Ringrazio l'avvocato Balbo - conclude -  perché è sempre stato gentile e affettuoso. Ringrazio la mie colleghe che mi hanno aiutato in questa realizzazione del powerpoint. Nei prossimi mesi organizzeremo sistematicamente questo fondo per renderlo fruibile". Quindi saluta mostrando ancora un documento affascinante: "Vediamo in questa foto paesaggi dell'Africa con aerei e palme, parliamo di una documentazione che mostra un accordo con le realtà libiche per capire anche la religione, insomma si costruivano scuole, e non solo".

L'intervento che segue è affidato a Cristina Mosillo, che riferisce circa la figura di Italo Balbo nelle carte dell'Archivio: "La documentazione che abbiamo all'Archivio Centrale dello stato su Balbo è molto ricco di documenti, grosso modo la documentazione che abbiamo si può dividere in una documentazione biografica, composta di fascicoli personali del Ministero dell'aeronautica, e poi quello del suo agire politico e amministrativo. Abbiamo predisposto un opuscolo con un primo schema, sulla sinistra ci sono le cariche istituzionali, sulla destra un primo censimento della documentazione su Balbo conservata in Archivio. Abbiamo cose belle e importanti ma mi aspetto molto dall'incastro di questi tasselli di puzzle. Ringrazio la famiglia in nome della storia, della cultura, della civiltà italiana, che ne escono sicuramente molto arricchite. Adesso comincia il lavoro di inventariazione - ha quindi aggiunto -, sarà lungo perché lavoro molto complesso".

 

 

Focus sul materiale custodito presso l'Ufficio Storico dell'Aeronautica, ne ha parlato Massimiliano Barlattani

Il grande Aviatore

La corrispondenza con Stefano Cagna e con il Generale Briganti, lo Stato di Servizio e il Libretto Personale

 

Prende così il via la seconda parte della conferenza, il ricordo di Balbo attraverso la sua esperienza di grande aviatore. 

Massimiliano Barlattani, dell'Ufficio Storico del Ministero dell'Aeronautica, riferisce sulla documentazione tenuta presso l'Ufficio". Si pone subito una domanda: "è l'Ufficio Storico un po' geloso che questo materiale sia finito all'Archivio dello Stato? No, perché parliamo dell'ACS, che sicuramente soffre della mancanza di fondi eccetera, ma rimane pur sempre l'ACS. La seconda ragione è legata alla figura di Italo Balbo. Quelli che ebbe Balbo furono incarichi politici e amministrativi, e questo è un altro dei motivi per cui è giusto che l'Archivio sia qui. La famiglia avrebbe potuto tenerselo, donarlo a una Università, fare una fondazione. Questa scelta invece rivela una istanza chiara della famiglia, non si affida a cuore leggero un archivio familiare che è stato per lunghi anni custodito con cura, ci deve essere tanta fiducia, costruita nel tempo, ma anche la volontà di non far disperdere questo materiale e anche quella di tenere viva la memoria. C'è una foto di Paolo Balbo da piccolo che guarda il padre mentre pilota il suo aereo, sono gli stessi occhi di quella persona che oggi affida allo Stato quelle carte. Anche l'Archivio dell'Aeronautica conserva moltissime tracce della vicenda di Balbo, ci sono moltissimi fondi che parlano di lui, istituzionali, di persona, fotografici. Tra quelli istituzionali ci sono raid e crociere - dice ancora Barlattani-, memorie e diari storici, Medaglie d'Oro; personaggi, cartella personale, libretto personale. A proposito di raid e crociere ci sono 13 fascicoli che contengono tutti i telegrammi che Balbo spediva a ogni tappa. C'è lo Stato di Servizio che è un documento preziosissimo per ricostruire la biografia di un personaggio. Il libretto personale è interessante , ci sono i giudizi dei suoi superiori e molte informazioni utili. Molte foto fanno parte del fondo fotografico dell'Ufficio Storico. Un'immagine della mensa, e sullo sfondo un Dudovich. Ci sono anche le dolorose foto dell'aereo distrutto, mostriamo una delle 36 foto dell'incidente mortale in cui morì Italo Balbo, questo rullino ci fu dato dall'Ufficio del Capo di Stato Maggiore che lo rinvenne e lo consegnò all'ufficio storico. Questo rullino rimase per decenni nell'armadio del capo, solo nel 1968 venne dato all'Ufficio Storico. L'avvocato Paolo Balbo non intende prestare il fianco a dietrologie circa il passaggio di Balbo tra l'aeronautica e Tripoli", ha precisato Barlattani, quindi ha proseguito: "Poi ci sono gli archivi di persona, per esempio la donazione De Vito, c'è il libretto dei voli che questo Carabiniere quando aveva dieci anni recuperò mentre i Tedeschi in ritirata bruciavano le carte. Il libretto personale è interessante e racconta molto, è un documento prezioso. Ancora, l'Archivio di Fiorenzo De Bernardi, che si incrocia spesso con Balbo, grande aviatore, collaudatore, inventore, il primo a sperimentare un paracadute che gli salvò poi la vita . E poi c'è la donazione Aramu, che faceva parte dell'Associazione degli Avieri Atlantici, ci sono immagini con didascalie narrative, è un fondo importante perché grazie a esso si può vedere l'assoluta modernità delle comunicazioni. Balbo gestì la cosa come lavoro di squadra, non siamo nella propaganda occulta, il livello della documentazione fotografica è decisamente migliorata, direi che foto come queste che vedete dimostra la assoluta modernità e direi anzi contemporaneità. È una operazione che era riuscita solo alla grande arte, quella di portare lo spettatore come protagonista all'interno. L'uso che qui Balbo fa dei mezzi di comunicazione è inarrivabile , siamo nel '33. Balbo era anche un bravo caricaturista. Poi c'è la donazione Valle, 25 album e diverse scatole di foto sciolte. Valle è personaggio di spiccato interesse, la loro amicizia fa sì che nel '28 Balbo lo vuole all'Ufficio del Demanio. E insieme fanno Italia-Brasile, la trasvolata del '31. Il Generale Valle va spesso in avanscoperta, è un personaggio interessante. Poi c'è la donazione di Stefano Cagna, l'Archivio era rimasto intatto. Siedono accanto, Cagna e Balbo, nelle crociere atlantiche, Cagna diventa il suo assistente di volo. Per esempio c'è una cartolina che consente di valutare la modestia di Balbo, che scrive al giovane tenente inviando saluti 'al mio maestro pilota'. Sempre dal fondo Cagna c'è un'altra lettera che Balbo scrive al giovane nell'agosto del '40. Cagna aveva da poco assunto l'incarico di recarsi in America per vedere lo stato dell'Aeronautica USA. Dopo una prima accoglienza capisce che l'epoca delle trasvolate è finita a causa della guerra. Balbo lo sconsiglia di andare, rispondendo a una precedente missiva di Cagna. Balbo gli scrive rimproverandolo per aver lasciato l'Aviazione Militare per quella Civile, ma è anche molto affettuoso con lui. Balbo dice così per via della guerra, non certo perché ritenga di poco conto l'Aviazione Civile, naturalmente. Poi - continua - c'è la donazione Briganti. Il figlio del Generale Briganti ci ha donato molto materiale che abbiamo inventariato in gran parte, le foto che hanno attirato l'attenzione del mondo accademico sono quelle della Libia. Il Generale Briganti è personaggio importante perché è il primo aiutante di volo di Italo balbo e poi lascerà il posto a Cagna. Si ritroveranno in Africa, Briganti sarà il Comandante delle forze aeree della Libia tra il '38 e il '40. C'è una lettera di Balbo a Briganti, cordiale, in occasione della nascita del figlio del Generale".

 

Lo storico Gregory Alegi ci racconta di un "protagonista senza diario"

Oltre le trasvolate

Lo  scrittore, l'editore, le dinamiche interne, l'organizzazione della MVSN, il Gran Consiglio, le scelte cruciali, i rapporti personali, il rapporto con Ferrara

 

"Oltre le trasvolate - Dall'Archivio Balbo alla storia nazionale" è il tema dell'ultimo settore della conferenza. Se ne occupa Gregory Alegi: "L'Aeronautica - dice - è una parte della vita di Balbo, che è troppo schiacciata sulle trasvolate. Come storici continuiamo a farci domande che nascono dal pettegolissimo diario di Ciano, per esempio, mentre nel caso di Balbo non abbiamo un diario, nonostante la sua straordinariamente moderna attuazione della comunicazione. Soprattutto nella nostra società l'immagine sembra dire tutto ma non è così. Servono le carte. Un protagonista senza diario: l'uomo, il politico,l'aviatore, il colonizzatore. Ci sono le maggiori biografie di Balbo (tra cui quella di Giordano Bruno Guerri, Ndr). Questo Archivio ci aiuterà a supplire l'assenza di un diario. La sua personalità si può capire dalle azioni perché più che parlare egli agiva. Le trasvolate sono solo la punta dell'iceberg, c'è molto di più - dice ancora Alegi -. Quanto all'uomo: il liceale, l'alpino, l'universitario, la famiglia. Quanto all'autore: Balbo fu un autore di best sellers; ci interessa sapere come Balbo lo scriveva, altri particolari che ancora non sappiamo; e che speriamo di scoprire mettendo a posto questo straordinario Archivio; i libri di Balbo in quel tempo fanno vedere il mondo a chi non aveva certo internet per scoprirlo. La filologia, la cronologia, i rapporti con Mondadori, le vendite . Poi l'editore: il Corriere Padano, Nello Quilici, la censura. Ancora, c'è poi il politico: il Movimento, le dinamiche interne, l'organizzazione della MVSN, il Gran Consiglio. Le scelte cruciali, i rapporti personali, il rapporto con Ferrara. 

Per esempio abbiamo pochissimi documenti originali sulla nascita del Fascismo e infatti speriamo di trovare in questo fondo qualcosa anche di questo ambito, quelle che abbiamo sono per lo più riproduzioni. Una parte che ci riserva sicuramente interessanti sorprese è quella sul Gran Consiglio, perché prima della costituzione ufficiale del '28 i verbali del Gran Consiglio sono spariti, abbiamo visto qualche verbale, convocazioni, quindi questo è di interesse per la storia in generale. Sappiamo che Balbo era contrario alle leggi razziali perché ce lo hanno detto altri, qui potremo trovare invece qualcosa in più e di più diretto. Poi ci sono i rapporti con Mussolini: qualche battibecco, le lettere anonime contro Balbo eccetera, manca però la roba politica. È una lacuna dell'Archivio, del resto molte carte sono sparite. Poi c'è la politica aeronautica. Mussolini decide di mettere un politico a fare il Sottosegretario dell'Aeronautica e potremo in merito scoprire qualcosa di più su come Balbo organizzò il tutto. I giudizi internazionali ci permetteranno di andare oltre la propaganda italiana. E gli osservatori internazionali lo ricoprono di stima oltre che di onori. C'è anche un questione di rapporti interforze e l'Aeronautica era la più giovane e la più piccola tra le Forze Armate. Non abbiamo un'immagine collettiva di questi aviatori, abbiamo poche testimonianze dirette. Complesso il rapporto tra Balbo e gli Aviatori, rapporti personali bellissimi, anche umani spesso, molti i telegrammi di aviatori che dicono di avere chiamato il figlio Italo, in suo onore. Ancora, c'è il Balbo colonizzatore. C'è una foto in cui si vede anche Paolo Balbo che è un bambino molto piccolo. Anche sui diritti che Balbo volle per gli Africani dall'archivio familiare potrebbero emergere fatti interessanti. Poi il 28 giugno 1940 e l'inchiesta. Anche di questo, cioè dell'inchiesta, essa non è nella Segreteria Particolare del Duce, quindi si potrà verificare studiando quelle carte ciò che rimase comunque nel dubbio. Sulle trasvolate certo c'è materiale infinito, ci sono faldoni interi di previsioni meteo, di studi di rotta, utili per capire al meglio le dimensioni dell'impresa. Che non fu certo facile. Capiremo quindi anche la dimensione d'azzardo".

 

 

E. Moriconi

Il Giornale d’Italia