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Dove riposano gli Atlantici

 

Uscendo a destra, percorrendo l’Aurelia in direzione nord, verso Orbetello, dopo neanche un chilometro, sulla destra si incontra il Cimitero comunale di Orbetello contornato da una lunga serie di cipressi. Appena varcato il cancello, proseguendo per circa 100 metri, a sinistra appare il Quadrato dedicato ai Trasvolatori Atlantici che proprio da Orbetello compirono imprese aviatorie di grande rilievo ed importanza, dando lustro alla Aeronautica Militare Italiana e dimostrando al mondo che era arrivato il momento di unire i nuovi continenti per via aerea. In quel quadrato di terra toscana riposano, i 49 Atlantici tra piloti e specialisti ed altri personaggi di rilievo.

 

La storia del “Quadrato degli Atlantici” è molto antica ed è stata molto movimentata e travagliata per vari motivi di ordine organizzativo, religioso e politico. Allor quando, fu deciso, per cause di forza maggiore, di traslare, dopo averle esumate dalla cappella sita nel cimitero di Tripoli, le salme di Italo BALBO e del suo equipaggio, periti in un incidente presso l’aeroporto di Tobruk il 28 giugno 1940, dalla Libia all’Italia, esse furono sistemate a Bari in attesa di una sepoltura più consona ed adatta ai caduti periti nell’abbattimento dell’ SM-79 I-MANU. La nostra Associazione, siamo nel 1972, si attivò subito e fece varie proposte ed a tutti i livelli all’Aeronautica, al Comune di Orbetello, ad Onor Caduti, e ad altri enti di secondaria importanza. All’epoca erano sepolti, in un piccolo riquadro a permanente disposizione dell’Aeronautica Militare e già esistente, nel cimitero di Orbetello, sin dalla 1^ guerra mondiale, che serviva per i militari dell’AM deceduti nel locale idroscalo. Si decise allora che le salme provenienti dalla Libia e momentaneamente tumulate a Bari, fossero trasferite, a seguito di sistemazione dei loculi esistenti e del sedime del riquadro, nello spazio riservato di Orbetello che da allora prese il nome di: «Il Quadrato degli Atlantici». A seguito di innumerevoli contatti e scambio di adatta corrispondenza, con gli enti preposti, con il Comune di Orbetello, con le Belle Arti di Siena, con i vari uffici della Forza Armata, si cominciò, siamo nel 1972/74, a concretizzare il progetto dell’attuale sistemazione cimiteriale. Dai documenti e dalle foto che inserirò in calce a questa “memoria”, ci si può rendere conto della volontà, della passione, della pazienza, della determinazione e dell’entusiasmo che gli Atlantici ancora in vita riversarono a dosi massicce per far sì che Balbo ed i suoi Aviatori potessero riposare insieme mostrando in pieno quello spirito cameratesco che li aveva aiutati, nel passato, a superare prove ardue e difficili che solo uomini determinati e capaci avrebbero potuto, insieme, superare.

 

Queste sono le lapidi, che ancora esistono od esistevano presso il cimitero di Tripoli di: Italo Balbo, Ottavio Frailich e Enrico Caretti facenti parte dell’equipaggio del velivolo  I-MANU, caduto a Tobruk nel giugno del 1940.

 

 

Di seguito la tomba che oggi raccoglie le spoglie mortali degli Atlantici Balbo, Frailich, Berti e Cappannini insieme agli altri.

 

 

A destra la lettera di risposta del Gen. Cavalera al Gen. Nannini che lo informa degli sviluppi circa la realizzazione di un Sacrario per gli Atlantici. Siamo nel maggio 1976.

 

 

La corrispondenza sopra riportata, descrive, a grandi linee, la situazione dell’operazione “Sacrario degli Atlantici”alla data del 18 maggio 1978. Si può notare, e credo che sia una notizia inedita, almeno per quanto riguarda le mie ricerche storiche,che il riquadro destinato agli Atlantici non risulta di proprietà della A.M. ed inoltre che l’amministrazione Comunale di Orbetello afferma di non essere contraria alla sua messa in opera purché detta sistemazione presenti caratteri di uniformità (?) sotto il profilo architettonico e che, quindi, non dovrà essere dato particolare risalto rispetto alle altre alla parte del riquadro destinata al Maresciallo dell’Aria Italo BALBO. L’amministrazione di Orbetello chiede anche alla A.M. lo spostamento di un tratto di un eleodotto di proprietà della A.M. al fine di liberare, a favore del Comune, dai vincoli di ogni genere essendo prevista la costruzione di uno stabilimento sul sedime in oggetto. Si pensa anche da parte AM di adattare la Palazzina Comando esistente all’Idroscalo, in alloggio per i sottufficiali con famiglia e residenti nella zona di Orbetello. Infine si prevede, stante il diniego delle Belle Arti di Siena per quanto riguarda il restauro della Fortezza che verrà comunque ceduta e le famiglie ivi residenti si potranno trasferire nella nuova palazzina c/o  l’edificio del Comando. (?!)

Ancora oggi, la Palazzina Comando sta cadendo a pezzi e nessuno interviene per conservare in maniera storicamente valida un edificio che di storia ne ha vista parecchia. Credo, per quanto mi hanno riferito diverse fonti, che il Generale Francesco Cavalera abbia mosso varie pedine e fatto fuoco e fiamme per convincere sia la Forza Armata e la Amministrazione di Orbetello a realizzare i progetti suggeriti nel 1976. Credo sia doveroso quindi un breve ricordo del Gen. S.A.Cavalera che, da Segretario Generale della difesa operò con convinzione al fine di far avere finalmente un accogliente luogo di riposo ai Trasvolatori di Balbo.

 

Generale di S.A. Enrico Cavalera.

 

La storia continua il Comune di Orbetello, il 6 giugno 1980, esprime parere favorevole per la sistemazione del Riquadro degli Atlantici nel cimitero della città

  

Uno schizzo fatto nel 1979 dal Cap. Gar Mancinelli Ing. Bruno della Direzione del Demanio della III Regione Aerea. E’ in definitiva la rappresentazione di quello che è oggi il Sacrario.

 

 

 

 

E finalmente, il 19 aprile 1980, il progetto era pronto, nel frattempo si era provveduto a spostare e sistemare in luogo più adatto le cassette dei loculi già esistenti e lasciando in loco le cassette interrate.

 

 

Lettera datata 29 ottobre 1984 e spedita al Ministero della Difesa ed allo Stato Maggiore Aeronautica dal Presidente ATA Gen. Ercole SAVI. Risultano, alla data, 26 Aviatori Atlantici, sepolti nel “Quadrato”. Oggi l' ATA cura il riquadro Atlantici che accoglie 46 Atlantici ed altri... - che il mare non restituì e che la terra non accolse.

 

Il mare non li restituì e la terra non li accolse. R.I.P.

 

 

 

Una cerimonia del 2016 presso l’attuale «Quadrato degli Atlantici»

Raduno annuale della ATA ad Orbetello, Tradizione e Memoria

 

 

   Arcangeli G. dicembre 2016